ANCHE NOI IN CAMMINO CON GESU'
I ragazzi dell'animazione della liturgia (il Coretto) nei giorni del Triduo pasquale
Gesù chiede ai suoi discepoli di FERMARSI, di PREGARE e di VEGLIARE.
“Fermatevi qui mentre io vado a pregare” ”vegliate, pregate affinché non entrate in tentazione..” Mt 26,36-41
Ieri con i bambini del coro, in videochiamata, abbiamo fatto una piccola meditazione su questi tre giorni di Triduo pasquale, che per noi cristiani sono importanti ed intensi.
Anche a noi, ci è stato chiesto, di FERMARCI, anche noi, come ai discepoli nell’ultima cena, siamo rimasti, smarriti, confusi, spaventati, perché all’improvviso tutto è cambiato e così è stato anche per quei discepoli che tanto amavano il loro maestro.
Dentro tutti questi sentimenti abbiamo riscoperto anche la felicità, “anche se è triste perché non posso uscire e vedere i miei amici, sono felice di passare tanto tempo con i miei genitori e i miei fratelli”; proprio così stiamo riscoprendo quei piccoli gesti, quei valori che la frenesia ci stava portando via.
Così abbiamo provato a fare un gioco, immaginiamo di ….
Immaginiamo di essere seduti a tavola con Gesù cosa gli chiedereste?
“Perché è successo tutto questo?” - “Cosa abbiamo Sbagliato?” - “ Perché questa sofferenza?” - “ Senza dolore non potremmo arrivare ai momenti di vera gioia”
Immaginiamo di essere ai piedi della croce, anche Gesù ha dovuto camminare da solo, portando sulle spalle la croce, anche lui come le persone che in questo momento si trovano in ospedale e soffrono e sono soli, anche lui era solo. Cosa gli direste?
“ Io, gli chiederei, perché lo hai fatto? Cioè perché sei morto? Perché hai fatto questa scelta?”
“ Io gli direi, di aspettare, che tutti siano andati via e lo aiuterei a scendere dalla croce.”
“ Io gli chiederei di aiutarci, di far finire questa epidemia, di aiutare chi soffre.”
“Io lo ringrazierei, anche se non l’ho mai visto, perché anche se è finito così sulla croce, morto, lui ha sempre aiutato tutti”
“Gli direi essere vicino alle persone che sono morte, che se ne sono andate.”
Immaginiamo di vedere che Gesù è risorto, è come se vi dovessero dire che da oggi il virus non c’è più, cosa fareste?
“ La prima cosa che farei è urlare di gioia, correre fuori, e cercherei di mantenere quelle amicizie che ho riscoperto in questo periodo”
“Uscirei e andrei da tutti i miei amici e li abbraccerei” - “Salterei di Gioia”
In questo periodo, che per noi sembra così difficile e duro da vivere, è bello scoprire come nei nostri bambini, che vedono il mondo con un altro sguardo, siano uscite delle parole così belle ed intense, mentre scrivevo questa piccola riflessione e trascrivevo le loro parole confesso che mi sono commossa. Io ho cercato di dire loro che se si sentivano arrabbiati, confusi, tristi ma allo stesso tempo felice era normale, lo stupore di sentire uno di loro dirmi, “no io non ho provato rabbia per quello che sta succedendo perché io sono convinta che non è stato lui a mandarcelo, ma siamo stati noi che con i nostri sbagli lo abbiamo creato”, in questa piccola frase ho scoperto come è grande il loro amore, e ho sentito riecheggiare le parole del vangelo che in questi giorni leggeremo, “Chi dei due volete che vi rilasci? E questi risposero: <<Barabba>>” Mt 27,21.
Vi auguriamo buona Pasqua
Chiara e i ragazzi del “Coretto”